Risarcimento per disagi e disservizi in vacanza

Immagina di organizzare la vacanza dei tuoi sogni, aspettando con ansia il momento in cui finalmente potrai rilassarti e staccare la spina. Poi, però, qualcosa va storto: la realtà non corrisponde a ciò che ti era stato promesso, i disservizi rovinano il tuo soggiorno, e ti ritrovi a dover gestire una situazione frustrante. La buona notizia è che, in questi casi, hai diritto a un risarcimento per disagi e disservizi in vacanza.

Indice

• quando è possibile chiedere un risarcimento
• chi è responsabile? Agenzie di viaggi e tour operator sotto la lente
• danno economico e morale: cosa puoi chiedere
• come ottenere il risarcimento
• riflessioni conclusive

Tutele per chi viaggia: quando è possibile chiedere un risarcimento?

Che tu abbia prenotato una vacanza da solo o tramite un'agenzia, è importante sapere che hai delle tutele specifiche. Se la tua vacanza è stata rovinata da errori, inadempimenti o disservizi, hai il diritto di chiedere un risarcimento, non solo per i danni economici, ma anche per quelli morali. Questa possibilità è sancita dal Codice del Turismo, modificato dal Decreto Legislativo 62/2018, che recepisce la Direttiva Europea 2015/2302 sui pacchetti turistici e i servizi turistici collegati.

I disservizi possono manifestarsi in diversi modi: dalla perdita dei bagagli all'alloggio in una struttura diversa da quella prenotata, fino a spiagge sporche o mare inquinato. In tutti questi casi, chi acquista un pacchetto turistico può rivolgersi all’agenzia e al tour operator per chiedere un risarcimento.

Chi è responsabile? Agenzie di viaggi e tour operator sotto la lente

Quando si parla di disservizi durante una vacanza, la responsabilità può essere condivisa tra diversi soggetti. Sia l’agenzia di viaggi che il tour operator possono essere chiamati a rispondere per i disagi subiti. L’agenzia, infatti, è responsabile della scelta del tour operator e della trasparenza delle informazioni fornite al cliente. Secondo l'articolo 1218 del Codice Civile, il tour operator è responsabile per l'adempimento delle obbligazioni assunte con il contratto di pacchetto turistico.

Un caso emblematico è quello di un turista milanese in vacanza a Vieste (Puglia) nel 2018. Insoddisfatto delle condizioni trovate nella struttura, completamente diverse da quelle pubblicizzate online, decise di ricorrere alle vie legali. Non solo l'albergo minacciò di fargli perdere tutti i soldi se avesse deciso di cambiare alloggio, ma il turista si vide costretto a trascorrere la vacanza in condizioni insoddisfacenti. Il Giudice di Pace di Milano, Alexia Dulcetta, accolse il suo ricorso e ordinò alla struttura di rimborsare i sette giorni di soggiorno già pagati e non goduti, oltre alle spese processuali. Considerando che il turista aveva già speso oltre 2.250 euro di solo anticipo, questa sentenza rappresenta un precedente importante per chi si trova in situazioni simili.

D'altra parte, non sempre l'agenzia può essere ritenuta responsabile dei disservizi dell'organizzatore. In tal senso, una sentenza significativa è quella della Corte di Cassazione dell'aprile 2022, che ha esaminato un caso in cui un turista romano aveva fatto ricorso contro un'agenzia di viaggi per una vacanza in Tunisia del 2018, rivelatasi deludente. In questo caso, la Corte ha stabilito che l'agenzia, essendo un semplice intermediario, non poteva essere ritenuta responsabile dei disservizi causati dal tour operator. Questa sentenza mette in luce come sia cruciale distinguere il ruolo dell’agenzia da quello del tour operator nella gestione dei reclami.

Danno economico e morale: cosa puoi chiedere

Il risarcimento per disagi e disservizi in vacanza può coprire sia i danni economici che quelli morali. Il danno economico include il rimborso del viaggio non goduto e delle spese sostenute a causa dei disservizi. Ma non solo: il danno morale, noto come "danno da vacanza rovinata", è altrettanto importante. Si tratta del disagio psicologico e della delusione che derivano dal non aver potuto godere pienamente del periodo di riposo e svago che avevi pianificato. Questo tipo di risarcimento è riconosciuto dall'articolo 46 del Codice del Turismo, che prevede il diritto al risarcimento del danno non patrimoniale per la mancata realizzazione dello scopo del contratto turistico.

Come ottenere il risarcimento: passi da seguire

Per ottenere il risarcimento, è fondamentale agire con prontezza e raccogliere tutte le prove necessarie. Ecco come procedere:

1. valuta la situazione. Prima di tutto, valuta in modo oggettivo il disservizio. Non tutti i problemi danno diritto a un risarcimento; se il disservizio è di scarsa importanza, potresti non ottenere nulla;
2. raccogli le prove. Fotografie, video, scontrini e fatture sono essenziali per documentare i disservizi e le spese sostenute. Queste prove ti aiuteranno a sostenere la tua richiesta di risarcimento;
3. presenta un reclamo. Invia un reclamo scritto, tramite raccomandata con ricevuta di ritorno o PEC, all’agenzia di viaggi o alla struttura ricettiva entro 10 giorni dal tuo rientro. Il reclamo deve essere dettagliato e includere una richiesta di risarcimento congrua;
4. se non ricevi risposta. Se non ottieni una risposta o se la risposta non è soddisfacente, puoi rivolgerti al tribunale ordinario o al giudice di pace per far valere i tuoi diritti.
   
   

Riflessioni conclusive: non lasciare che una vacanza rovinata passi inosservata

Una vacanza rovinata è un'esperienza frustrante, ma è importante sapere che hai delle tutele e dei diritti. Agendo tempestivamente e con le giuste precauzioni, puoi ottenere un risarcimento per disagi e disservizi in vacanza, proteggendo così il tuo investimento e il tuo benessere. Non lasciare che i disservizi passino inosservati: difendi i tuoi diritti e ottieni il risarcimento che ti spetta.