21 Novembre 2024
Immagine che evidenzia i vantaggi del microbiota, come: coopera con il sistema immunitario; è una barriera contro i patogeni; aiuta a conservare la funzione intestinale; aiuta nell'assorbimento dei nutrienti

Microbiota e probiotici

Foto del Dott. Alfredo Cappello


A cura del 
Dott. Alfredo Cappello 

Medico chirurgo, Omeopata e specialista in Pediatria

 

Come ben si sa, fino alla metà dell’Ottocento, la mortalità infantile si attestava a un quarto dei nati.
Questo tasso drammatico era dovuto in larga prevalenza a malattie infettive ed era esasperato in parte dalla densità abitativa e da misure igieniche personali e collettive molto precarie.

L'attuale medicina ha superato questo trend negativo grazie alle moderne tecniche di sanificazione ambientale e personale e all’introduzione dell’uso dei vaccini, degli antibiotici e delle moderne terapie.

Si è, però, notato che la riduzione delle vecchie patologie è stata sostituita già a partire dagli anni ottanta dalla comparsa delle cd. “piaghe moderne”, cioè patologie non più acute (che erano per la maggior parte di origine infettiva) ma patologie croniche come le malattie metaboliche (obesità, diabete 1 e 2),  le malattie gastroenteriche croniche (rettocolite ulcerosa, morbo di Chron, reflusso gastroesofageo), le malattie allergiche e a genesi immunitaria, le malattie oncologiche, i disturbi psichiatrici.

Schema che sintetizza la relazione tra patologie e microbiota

Queste patologie sono responsabili del 75 % dei decessi nei paesi sviluppati e la loro origine è da ricercare, presumibilmente, negli stili di vita che favoriscono tutta una serie di fenomeni sfavorevoli, che sono:

  • lo stress;
  • la sedentarietà;
  • l’obesità;
  • l’ipercolesterolemia;
  • l’alimentazione sbilanciata;
  • l’iperglicemia;
  • l’abuso di alcool;
  • il tabagismo;
  • l’ipertensione arteriosa.

 

Quali sono le cause?

La causa dell’instaurarsi di queste patologie è da ricercare, in particolar modo, in “un’infiammazione cronica di basso grado che parte dal nostro sistema gastroenterico ” e che determina, con un effetto domino, problemi di malassorbimento, alterazione della produzione immunitaria e dis-regolazione dei vari assi con perno intestinale.
In questa infiammazione cronica di basso grado a livello intestinale il ruolo più importante è sicuramente rappresentato dal microbiota e dal microbioma intestinale umano.

 

Di cosa si tratta?

Il microbiota intestinale umano è definito come «l’insieme dei microrganismi che in maniera fisiologica, o talvolta patologica, vivono in simbiosi con il corpo umano».

Il termine microbioma indica, invece, la totalità del patrimonio genetico posseduto dal microbiota, cioè i geni che quest’ultimo è in grado di esprimere.

Se consideriamo il microbioma umano, tali geni codificano per alcune molecole che il corpo non riesce a produrre autonomamente. I numeri lasciano stupiti: il 99% della nostra componente genetica deriva dai batteri, come se fosse un secondo genoma.
Di conseguenza è stato appurato che la differenza inter-individuale tra le persone è spiegata dallo 0,01 per cento dai geni umani e per oltre l’80 per cento dal genoma del microbiota (microbioma), il resto è dovuto alle influenze ambientali.

Ritornando alle cd. “piaghe moderne” sembra che queste riconoscano come denominatore comune la scomparsa o meglio la trasformazione progressiva e trans-generazionale del microbioma.
Ciò è dovuto a vari fattori, cioè:

  • agli eccessi di misure igieniche personali e comunitarie;
  • all’impiego massivo di antibiotici;
  • alla riduzione della pratica dell’allattamento al seno;
  • al frequente ricorso ai parti cesari, ai nuclei familiari miniaturizzati;
  • alla riduzione del contatto con gli animali.

Tutto ciò ha portato a una drammatica riduzione della biodiversità del patrimonio del microbioma e quindi a una maggiore suscettibilità agli “insulti” e quindi alla “infiammazione cronica di basso grado a livello intestinale”.
Tale perdita è progressiva e ogni generazione successiva risulta ulteriormente depauperata - si tratta di un meccanismo che attualmente sembra inarrestabile.

Schema che sintetizza la relazione tra i cambiamenti dell'ecologia umana e composizione del microbiota

Diventa, quindi, urgente rispondere a queste piaghe moderne investendo nel supporto di un migliore stile di vita, specie nei cd. “primi mille giorni” che cominciano dal momento del concepimento fino al compimento del 2° anno di vita e in cui si determinano le traiettorie di salute della vita adulta.
Il trasferimento trans-generazionale del microbiota attraverso il parto, l’allattamento materno, la supplementazione con i presidi probiotici adeguati possono assicurare il raggiungimento del pieno potenziale della nostra “biomacchina”, diritto insostituibile del ciclo evolutivo.

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