La forfora. Cause e rimedi di un problema non solo “estetico”
La forfora è un fenomeno che interessa prevalentemente il cuoio capelluto e si presenta sotto forma di piccolissime scaglie, conseguenza di una desquamazione dell’epidermide.
Le “squame”, se non vengono asportate, si sovrappongono dando luogo a uno strato sempre più spesso e via via più difficile da staccare.
La forfora causa sovente un fastidioso prurito, che induce il soggetto interessato a sfregare il cuoio per sentire un pò di sollievo, ma questo non fa altro che aggravare il problema, perché provoca il distacco delle lamelle cornee e quell'inestetico effetto neve sugli indumenti. Non solo: i capelli divengono sempre più fragili, deboli e possono cadere più frequentemente.
Quali sono le cause di questo disturbo?
L'origine della forfora è controversa: si parla di cattiva alimentazione, di una predisposizione intrinseca nel soggetto alla secchezza del cuoio capelluto, di produzione di sebo in eccesso o lavaggi troppo frequenti, o, al contrario, troppo diradati, con shampoo non idonei alle caratteristiche dell’epidermide e ancora si parla di stress come possibile causa. Non vi è alcun dubbio sul fatto che questi fattori possano contribuire a provocare la forfora ma è difficile che ne rappresentino la causa madre.
A onor del vero il “maggior indiziato” è un fungo, la Malassezia furfur (detto anche Pityrosporum), che “abita”, in modo del tutto innocuo, sul cuoio capelluto della maggior parte delle persone, senza cagionare danni o arrecare fastidi.
La situazione cambia allorquando questo fungo prolifera, dando vita a catene numerose che, alimentandosi del sebo e “scomponendo” lo stesso in acidi grassi irritanti, accelerano bruscamente il ricambio cellulare della pelle.
Una domanda sorge quasi spontanea: la forfora si può prevenire? E poi, quali sono le cure e i trattamenti più efficaci per contrastare il problema?
Chi presenta una certa predisposizione alla forfora ne può prevenire la formazione utilizzando uno shampoo medicato, che sia delicato, anallergico, senza parabeni né petrolati, da massaggiare delicatamente sul cuoio capelluto, evitando frizioni o movimenti troppo incisivi.
Non esiste un farmaco vero e proprio che possa curare la forfora o prevenirne a monte la comparsa; tuttavia ci sono delle buone pratiche da adottare che possono tenere sotto controllo il problema. Vediamo nello specifico di cosa si tratta:
- in primis annoveriamo una adeguata igiene dei capelli, in grado di controllare prurito e infiammazione;
- prima di procedere al lavaggio è bene spazzolare accuratamente i capelli;
- sconsigliato effettuare troppi lavaggi, perché risulterebbero dannosi per il cuoio capelluto, già sensibile e stressato;
- evitare l'utilizzo di phon in maniera prolungata;
- prestare attenzione all'alimentazione, specie se si soffre di intolleranze alimentari;
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ultimo consiglio è quello di tener corti i capelli in estate, questo perché l'esposizione ai raggi del sole tende a ridurre la desquamazione e i capelli corti facilitano la penetrazione dei raggi stessi.
Esistono nel linguaggio dermatologico due tipi di forfora, denominati rispettivamente forfora secca e forfora grassa.
Nella forfora secca la cute è disidratata e le squame sottilissime e biancastre si staccano senza particolari segni di irritazione cutanea. Il prurito alla testa si manifesta in forma non proprio eccessiva, ma tale da indurre il soggetto a grattarsi. Non si verifica quasi mai la caduta dei capelli, ma l’effetto antiestetico è sotto gli occhi.
Nella forfora grassa la cute dei capelli è grassa e produce squame spesse e giallastre che si staccano dal cuoio provocando irritazione. Spesso questa è conseguenza della dermatite seborroica: i capelli appaiono visibilmente oleosi e unti, il prurito in testa è spesso incontrollabile, con il rischio di aggravare la dermatite e di provocare una copiosa caduta di capelli.
Rivolgersi al proprio medico di fiducia e, più nello specifico, al dermatologo è assolutamente necessario per un trattamento mirato della problematica.