Danni del fumo: ogni sigaretta costa 20 minuti di vita
giovedì 02 gennaio 2025 ore 10:18
Una ricerca condotta dall'University College di Londra (UCL) ha riportato l'attenzione su un tema cruciale per la salute pubblica: i danni del fumo. I dati sono chiari e impressionanti: ogni sigaretta fumata accorcia la vita di 20 minuti, raddoppiando la stima di 11 minuti riportata da studi precedenti. Ma non si tratta solo di numeri. L'impatto sulla salute è devastante, non solo in termini di anni di vita persi, ma anche di qualità di vita compromessa.
Il fumo: una delle principali cause di morte evitabile
Secondo l'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), il fumo è responsabile di circa 8 milioni di morti ogni anno a livello globale, con 1,3 milioni di decessi causati dal fumo passivo. In Italia, si contano 80 morti al giorno per tumore ai polmoni, uno dei tipi di cancro più letali e strettamente legati al consumo di tabacco. La ricerca dell'UCL, guidata dalla dottoressa Sarah E. Jackson, ha analizzato oltre 1,3 milioni di dati provenienti da studi epidemiologici su larga scala, evidenziando come il fumo resti una delle principali cause di malattia, disabilità e morte prematura.
Ma perché i numeri sono così allarmanti? Non si tratta solo della quantità di sigarette fumate, ma anche del modo in cui vengono consumate. Le "boccate" più profonde e la concentrazione di composti tossici aumentano il rischio di malattie croniche come cancro, malattie cardiovascolari e disturbi polmonari.
Non basta ridurre: smettere è l'unica soluzione
Un aspetto cruciale evidenziato dalla ricerca è che ridurre il numero di sigarette fumate non è sufficiente per dimezzare i rischi. Studi pubblicati sul British Medical Journal hanno dimostrato che fumare una sigaretta al giorno comporta un rischio di malattie cardiovascolari solo del 50% inferiore rispetto a fumare un pacchetto intero. Questo significa che ogni dose, anche minima, contribuisce significativamente al danno complessivo.
Smettere del tutto è l'unica opzione per proteggere la propria salute. Secondo i calcoli del team di ricerca, abbandonare il vizio può restituire tempo prezioso: chi fuma 10 sigarette al giorno e smette all'inizio dell'anno potrebbe guadagnare un giorno di vita entro una settimana, una settimana entro un mese e un mese entro sei mesi. A fine anno, i giorni guadagnati potrebbero essere addirittura 50.
Non solo anni di vita persi, ma anche qualità di vita peggiore
Molti fumatori giustificano il loro vizio dicendo di non essere interessati a vivere più a lungo, soprattutto se ciò significa affrontare anni di vecchiaia, spesso, segnati da malattie croniche o disabilità. Tuttavia, i dati dimostrano che il fumo non riduce solo gli anni di vita complessivi, ma intacca principalmente quelli in cui si è in buona salute. Un fumatore di 60 anni ha spesso un profilo di salute paragonabile a quello di un non fumatore di 70 anni, con una qualità della vita significativamente compromessa.
La dottoressa Jackson sottolinea, in un'intervista al "The Guardian", che il fumo "si nutre soprattutto degli anni relativamente sani della mezza età, anticipando l'insorgenza di malattie." Questo rende ancora più urgente la necessità di smettere.
Il contesto globale: restrizioni e sensibilizzazione
Negli ultimi anni, molti governi hanno introdotto restrizioni sempre più severe per limitare il consumo di tabacco, soprattutto tra i giovani. In Italia, ad esempio, il divieto di fumare in spazi aperti come parchi e spiagge è diventato sempre più comune. Queste misure sono accompagnate da campagne di sensibilizzazione che puntano a informare sui danni del fumo e a incoraggiare la cessazione.
Dal primo gennaio, infatti, a Milano è scattato un nuovo divieto di fumo che vieta di accendere sigarette all'aperto, salvo che ci si trovi ad almeno 10 metri di distanza da altre persone. Questa misura rappresenta il secondo passo del Piano Aria e Clima, adottato dal Consiglio Comunale nel 2020, che aveva già introdotto il divieto in parchi, impianti sportivi e cimiteri. Con l’esclusione delle sigarette elettroniche, ora il divieto si estende a tutte le aree pubbliche o a uso pubblico, incluse strade e dehors di bar e ristoranti. I trasgressori rischiano sanzioni da 40 a 240 euro, anche se inizialmente i controlli saranno più morbidi. La misura mira a ridurre le polveri sottili, di cui il fumo è responsabile per il 7%, e si inserisce nell'obiettivo più ampio del Piano di abbattere le emissioni di CO2 del 45% entro il 2030.
Come smettere: consigli pratici per un nuovo inizio
Smettere di fumare non è facile, ma è possibile con il giusto supporto. Ecco alcuni suggerimenti per iniziare il percorso:
- stabilire una data. Scegliere un giorno specifico per smettere può aiutare a prepararsi mentalmente;
- cercare supporto. Rivolgersi a programmi di cessazione del fumo, terapie comportamentali o gruppi di supporto può fare la differenza;
- considerare l'uso di ausili. Cerotti, gomme da masticare e farmaci prescritti possono alleviare i sintomi dell'astinenza;
- cambiare abitudini. Identificare i momenti in cui si ha più voglia di fumare e sostituirli con attività alternative come fare una passeggiata o bere un bicchiere d'acqua;
- monitorare i progressi. Tenere traccia dei giorni senza fumo può essere motivante.
Con l'inizio del 2025, smettere di fumare potrebbe essere uno dei propositi più importanti per migliorare la propria salute e qualità di vita. Ogni sigaretta in meno rappresenta un passo verso un futuro più sano e consapevole. La scienza è chiara: non è mai troppo tardi per smettere e riguadagnare il tempo che il fumo ci ha sottratto.