
Diabete di tipo 2: gli additivi alimentari che lo favoriscono
giovedì 10 aprile 2025 ore 09:05
Ti sei mai chiesto cosa c’è davvero dentro quel pacchetto di patatine o quella bibita “zero zuccheri” che bevi ogni giorno? Non stiamo parlando solo di calorie o grassi, ma di qualcosa di più subdolo: gli additivi alimentari. Un recente studio francese (Food additive mixtures and type 2 diabetes incidence), pubblicato su PLOS Medicine, ha acceso i riflettori su un problema che potrebbe riguardare tutti noi. Questa ricerca ha individuato due combinazioni particolari di additivi che potrebbero aumentare significativamente il rischio di sviluppare il diabete di tipo 2. Parliamo di miscele che includono ingredienti molto diffusi come l'aspartame, la gomma xantana e il sucralosio, presenti in tantissimi prodotti di uso quotidiano.
Ma cosa significa tutto questo per la nostra salute? E come possiamo proteggerci? Scopriamolo insieme.
Diabete di tipo 2 e alimentazione: un legame sempre più stretto
Secondo le stime dei ricercatori, circa 830 milioni di persone nel mondo convivono con il diabete, e il 90% dei casi riguarda proprio il tipo 2, una forma strettamente collegata allo stile di vita e alle abitudini alimentari.
Gli alimenti ultra-processati, che oggi costituiscono una parte significativa della dieta occidentale, rappresentano un fattore di rischio importante. Uno studio (Food additives in ultra-processed packaged foods: an examination of us household grocery store purchases) pubblicato nel 2023 e condotto negli Stati Uniti ha rilevato che ben il 60% degli alimenti confezionati venduti contiene almeno un additivo alimentare, come dolcificanti artificiali, aromi, coloranti e conservanti.
Fino a poco tempo fa, la maggior parte delle ricerche si concentrava sull'effetto dei singoli additivi. Tuttavia, il nuovo studio cambia prospettiva, dimostrando che non è solo la presenza di un additivo a rappresentare un problema, ma la combinazione di più additivi può amplificare il rischio di insorgenza di malattie metaboliche come il diabete di tipo 2.
Quali sono le due combinazioni di additivi incriminate?
Le due combinazioni incriminate sono:
Emulsionanti e conservanti
- si trovano nelle salse, brodi industriali, dessert a base di latte, grassi spalmabili;
- additivi principali
- emulsionanti (amidi modificati, carragenina, gomma di guar, gomma xantana);
- conservanti (sorbato di potassio);
- coloranti (curcumina).
Dolcificanti artificiali e acidificanti
- si trovano nelle bibite gassate, bevande dolcificate artificialmente;
- additivi principali
- dolcificanti (aspartame, sucralosio, acesulfame-K);
- acidificanti (acido citrico);
- coloranti (caramello ammoniacale, antociani).
"Finora, la sicurezza degli additivi è stata valutata singolarmente, ma nella realtà li consumiamo in combinazioni complesse. Alcune miscele potrebbero avere effetti sinergici dannosi per il metabolismo", spiega la dottoressa Marie Payen de la Garanderie, prima autrice dello studio.
Tra gli additivi coinvolti nello studio troviamo:
- aspartame. Un dolcificante artificiale spesso presente nelle bevande "senza zucchero" e nei prodotti light;
- sucralosio. Un altro dolcificante artificiale usato in una vasta gamma di alimenti dietetici;
- gomma xantana. Un addensante comune utilizzato per migliorare la consistenza di salse, dessert e prodotti da forno confezionati.
Gli esperimenti condotti suggeriscono che l'esposizione combinata a questi additivi possa alterare il metabolismo del glucosio e interferire con la normale funzione dell'insulina, favorendo così lo sviluppo del diabete.
Va precisato che lo studio non afferma che consumare occasionalmente questi additivi causi direttamente il diabete, ma sottolinea l'importanza di limitare l'esposizione prolungata e il consumo abituale di alimenti ultra-processati.
Il nostro microbiota intestinale gioca un ruolo chiave
Un altro aspetto interessante evidenziato dalla ricerca riguarda il microbiota intestinale, ovvero l'insieme dei microrganismi che popolano il nostro intestino. È ormai noto che un microbiota sano è essenziale per regolare il metabolismo e il sistema immunitario.
Alcuni additivi alimentari, come il sucralosio, sono stati associati a modifiche nella composizione del microbiota, riducendo la diversità batterica e promuovendo l'infiammazione di basso grado, condizioni che possono contribuire all'insorgenza del diabete di tipo 2.
Proteggere il nostro microbiota attraverso una dieta ricca di fibre, frutta, verdura e alimenti naturali è quindi una strategia fondamentale per ridurre i rischi.
Come proteggersi: consigli pratici
Non è necessario eliminare completamente ogni prodotto confezionato, ma è importante fare scelte più consapevoli. Ecco alcuni consigli utili:
- leggi le etichette. Impara a riconoscere gli additivi più comuni e valuta con attenzione la lista degli ingredienti;
- preferisci alimenti freschi e minimamente processati. Frutta, verdura, legumi, cereali integrali e proteine magre dovrebbero costituire la base della tua dieta;
- riduci il consumo di prodotti “light” o “senza zucchero”. Spesso contengono dolcificanti artificiali;
- cucina il più possibile in casa. Così hai il controllo completo sugli ingredienti che utilizzi;
- consulta un nutrizionista. Se hai dubbi o condizioni di rischio, affidati a un esperto per costruire un piano alimentare adatto a te.
Conclusione: più consapevolezza, meno rischi
Questo studio non è solo un campanello d’allarme per i consumatori, ma anche per l’industria alimentare e i legislatori. I ricercatori chiedono una revisione delle normative, suggerendo di valutare gli additivi non più solo uno per uno, ma nelle loro combinazioni reali.
Il legame tra additivi alimentari e diabete di tipo 2 ci ricorda che la qualità della nostra alimentazione conta più di quanto pensiamo. Scegliere cibi freschi e naturali, leggere le etichette e limitare il consumo di alimenti ultra-processati sono piccoli gesti quotidiani che possono fare una grande differenza per la nostra salute.
Intanto, il messaggio per noi è semplice: limitare i cibi ultra-lavorati non è solo una moda, ma una strategia concreta per stare meglio.