21 Novembre 2024
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Nuovo esame del sangue per diagnosticare l'Alzheimer

martedì 30 luglio 2024 ore 10:32

L'Alzheimer è una malattia neurodegenerativa che colpisce milioni di persone in tutto il mondo. Caratterizzata da un deterioramento progressivo delle capacità cognitive, questa patologia è la forma più comune di demenza. Le cause esatte dell'Alzheimer non sono ancora completamente comprese, ma si ritiene che siano coinvolti fattori genetici, ambientali e stili di vita. Il decorso della malattia può variare, ma generalmente si manifesta con problemi di memoria, disorientamento, difficoltà nel linguaggio e nei processi decisionali. Ad oggi, non esiste una cura definitiva per l'Alzheimer; le terapie disponibili mirano principalmente a rallentare la progressione dei sintomi e migliorare la qualità della vita dei pazienti.

Sfide nella diagnosi dell'Alzheimer

Diagnosticare l'Alzheimer è una sfida complessa. I metodi attuali includono valutazioni cliniche, test neuropsicologici, prelievi spinali e costose scansioni cerebrali come la risonanza magnetica o la tomografia a emissione di positroni (PET). Tuttavia, questi test (precisi nel 73% dei casi nell'identificare l'Alzheimer) non sono sempre accessibili o pratici per tutti i pazienti. I prelievi spinali, ad esempio, possono essere invasivi e disagevoli, mentre le scansioni cerebrali sono spesso costose e non sempre disponibili. Di conseguenza, molti pazienti ricevono una diagnosi tardiva o inaccurata, limitando le opzioni di trattamento e gestione.

La svolta: un nuovo esame del sangue

Un recente studio (Blood Biomarkers to Detect Alzheimer Disease in Primary Care and Secondary Care) condotto presso l'Università di Lund in Svezia, pubblicato su "JAMA Neurology", ha introdotto un nuovo esame del sangue che promette di rivoluzionare la diagnosi dell'Alzheimer. Questo nuovo test è in grado di identificare la malattia con un'accuratezza del 90%, rappresentando un'alternativa meno invasiva e più accessibile rispetto ai metodi tradizionali come i prelievi spinali e le scansioni cerebrali.

Lo studio: un approfondimento

La ricerca, guidato da un team di esperti dell'Università di Lund, ha coinvolto circa 1.200 pazienti con lievi problemi di memoria (515 sono stati valutati nell'assistenza primaria e 698 in una clinica specialistica della memoria). I pazienti sono stati sottoposti ad analisi del sangue e i risultati sono stati confrontati con prelievi spinali o scansioni PET. I risultati, in seguito, sono stati confrontati con l'esame del sangue.

Lo studio svedese ha focalizzato l'attenzione su un biomarcatore specifico nel sangue: la proteina Tau (Ptau-217). La proteina Tau è una componente essenziale dei microtubuli, strutture che aiutano a mantenere la forma e la funzione delle cellule nervose. Nell'Alzheimer, però, la proteina Tau si accumula in modo anomalo, formando grovigli neurofibrillari che contribuiscono alla degenerazione delle cellule cerebrali. Lo studio ha dimostrato che misurando i livelli di una forma fosforilata della proteina Tau (Ptau-217) nel sangue, è possibile distinguere con alta precisione i pazienti affetti da Alzheimer da quelli con altre forme di demenza o da soggetti sani.

Aspettative e implicazioni future

L'introduzione di questo nuovo test ematico per l'Alzheimer potrebbe avere un impatto significativo sulla diagnosi e il trattamento della malattia. Essendo meno invasivo e più economico rispetto ai metodi attuali, questo esame potrebbe permettere a un numero maggiore di pazienti di ricevere una diagnosi accurata e tempestiva. Questo non solo faciliterebbe l'accesso a terapie più mirate e tempestive, ma migliorerebbe anche la gestione della malattia a lungo termine, offrendo ai pazienti e alle loro famiglie una speranza concreta di affrontare meglio questa devastante condizione.

In conclusione, il nuovo esame del sangue per diagnosticare l'Alzheimer al 90% rappresenta una svolta promettente nel campo della neurologia. Con ulteriori ricerche e convalide, questo esame potrebbe diventare uno strumento fondamentale nella lotta contro l'Alzheimer, rendendo la diagnosi precoce e precisa una realtà per molti.

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