Catena di DNA immerso in un liquido rosa con al fianco un cromosoma x

Perché le donne vivono più a lungo? Il segreto è nel cromosoma X

mercoledì 12 marzo 2025 ore 17:25

Ti sei mai chiesto perché le donne tendano a vivere più a lungo degli uomini? Non è solo una questione di fortuna o di abitudini più sane. La risposta potrebbe nascondersi nel loro DNA, precisamente nel misterioso secondo cromosoma X. Recenti studi scientifici stanno svelando un fenomeno affascinante: questo cromosoma, che per anni è stato considerato “silenzioso”, sembra risvegliarsi con l’avanzare dell’età, regalando alle donne non solo una vita più lunga, ma anche un cervello più resiliente al declino cognitivo. Scopriamo insieme cosa dice la scienza e perché questa scoperta potrebbe cambiare il futuro dell’invecchiamento per tutti.

Una longevità scritta nei numeri e nei geni

In Italia, le donne vantano un’aspettativa di vita di circa 84,8 anni, superando gli uomini di oltre 4 anni (fermi a 80,7 anni, dati OCSE). Questo divario non è un’eccezione. Infatti, si osserva in tutto il mondo, indipendentemente da fattori come reddito, cultura o ambiente. Un team di ricercatori dell’Università della California di San Francisco (UCSF), guidato dalla neurologa Dena Dubal, ha individuato un possibile “superpotere” genetico: il secondo cromosoma X, presente solo nelle donne, che con l’età si attiva, accendendo geni capaci di proteggere il cervello e allungare la vita.

Il risveglio del cromosoma X. Un alleato contro l’invecchiamento

Ogni donna nasce con due cromosomi X

  • uno attivo (Xa);
  • uno inattivo (Xi).

Questo è un meccanismo naturale per evitare un sovraccarico di proteine. Ma gli studi pubblicati su Science Advances dimostrano che questo “Xi” non resta sempre silenzioso. Analizzando topi e tessuti cerebrali umani donati alla scienza, i ricercatori hanno scoperto che, con l’invecchiamento, fino al 7% dei geni sul cromosoma Xi si “risveglia”. Tra questi spicca il gene PLP1, che produce una proteina essenziale per la guaina mielinica, il rivestimento che protegge i neuroni e velocizza la trasmissione dei segnali nel cervello. Più mielina significa

  • connessioni neurali più efficienti;
  • memoria più salda;
  • minor rischio di declino cognitivo.

Nei topi femmina anziani, l’espressione di PLP1 era naturalmente più alta rispetto ai maschi, e quando i ricercatori l’hanno aumentata artificialmente in entrambi i sessi, tutti hanno mostrato miglioramenti nei test di memoria e apprendimento. Negli esseri umani, il fenomeno si ripete. Nelle donne anziane, il paraippocampo (una regione chiave per la memoria) mostra livelli elevati di PLP1, assenti negli uomini. Questo suggerisce che il cromosoma X potrebbe essere un vero scudo biologico contro l’invecchiamento cerebrale.

Non solo geni: ormoni e comportamenti contano

Ma i geni non raccontano tutta la storia. Gli estrogeni, ormoni sessuali femminili, rafforzano il sistema immunitario e offrono una protezione extra, almeno fino alla menopausa. Poi, con il calo ormonale, le donne diventano più vulnerabili a malattie come l’Alzheimer o problemi cardiovascolari. Eppure, anche in questa fragilità, il loro cervello sembra invecchiare più lentamente rispetto a quello maschile. A fare la differenza ci sono anche le abitudini delle donne: 

L’isolamento sociale, lo sappiamo, è un killer silenzioso per la mente, e le donne sembrano averlo capito meglio.

Attenzione, però. Una vita più lunga non significa automaticamente una vita più sana. Dopo la menopausa, le donne possono diventare più fragili degli uomini. Malattie come l’Alzheimer colpiscono di più il sesso femminile (2/3 dei pazienti sono donne), ma in un invecchiamento tipico, senza patologie, il loro cervello resta più giovane. È un paradosso che la scienza sta cercando di decifrare.

Verso nuove terapie per tutti

La scoperta del ruolo del cromosoma X apre scenari entusiasmanti. Immagina un futuro in cui si possa “svegliare” artificialmente geni come PLP1, non solo nelle donne ma anche negli uomini, per rallentare il declino cognitivo e allungare la vita in salute. “Se capiamo cosa rende un sesso più resiliente, possiamo sviluppare terapie per tutti”, spiega Dena Dubal. Gli studi sui topi sono promettenti, e i parallelismi con gli esseri umani (stessi cromosomi, stessi ormoni) lasciano sperare che i risultati siano applicabili anche a noi.

Riflessioni conclusive

La maggiore longevità femminile non è solo una questione di comportamenti salutari, ma ha radici biologiche profonde. Il risveglio del cromosoma X con l’età potrebbe essere una delle chiavi per spiegare perché le donne vivono più a lungo e, in molti casi, con un cervello più resistente al declino cognitivo. 

La scienza è ancora agli inizi nel comprendere pienamente questo meccanismo, ma le prospettive per il futuro sono promettenti. Studiare il ruolo del cromosoma X potrebbe rivoluzionare le strategie anti-invecchiamento per entrambi i sessi. 

La prossima volta che ti chiedi perché tua nonna sembra ricordarsi tutto meglio di tuo nonno, sai dove cercare la risposta: nel silenzioso, ma potente, secondo cromosoma X.

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