Manovra di bilancio: proteste e sciopero nella Sanità
giovedì 24 ottobre 2024 ore 07:45
La nuova manovra di bilancio, presentata alla Camera, ha immediatamente sollevato un'ondata di proteste nel settore sanitario. Medici, infermieri e personale sanitario, rappresentati dai principali sindacati di categoria (Anaao Assomed, Cimo-Fesmed e Nursing Up), hanno dichiarato uno sciopero nazionale per il 20 novembre. Il motivo principale? Le risorse previste per la Sanità sono ritenute insufficienti e, secondo i sindacati, lontane dalle promesse fatte dal Governo nei mesi precedenti.
Indice
- promesse mancate e fondi insufficienti
- le misure per il personale sanitario
- fondi per la Sanità: promesse non mantenute
- la protesta del personale sanitario
- riflessioni conclusive
Promesse mancate e fondi insufficienti
La manovra di bilancio, inizialmente prevedeva uno stanziamento di 3,7 miliardi per il 2025 destinati all'assunzione di 30.000 nuovi operatori sanitari e al miglioramento delle condizioni economiche di medici e infermieri già in servizio. Tuttavia, il documento presentato in Parlamento ha ridimensionato queste aspettative, assegnando solo 1,3 miliardi di euro, cifra che non copre nemmeno gli aumenti salariali promessi.
Le risorse aggiuntive, che salgono fino a 8,9 miliardi entro il 2029, sono insufficienti per risolvere la carenza di personale e migliorare le condizioni di lavoro negli ospedali pubblici. Il ministro della Salute, Orazio Schillaci, aveva annunciato un piano triennale di assunzioni, ma questo è stato rinviato e i fondi attuali sembrano servire solo per i rinnovi contrattuali.
Le misure per il personale sanitario
Tra le principali misure a favore della Sanità, previste nella nuova legge di bilancio, evidenziamo:
- un aumento dell'indennità per chi lavora nei pronto soccorso, con uno stanziamento di 50 milioni nel 2025 e nel 2026;
- un incremento dell'indennità di specificità per medici, infermieri e operatori sanitari: i medici vedranno un aumento di 50 milioni nel 2025 e 327 milioni dal 2026; gli infermieri 35 milioni nel 2025 e 285 milioni dal 2026; gli altri operatori 15 milioni nel 2025 e 150 milioni dal 2026;
- incentivi per i giovani medici specializzandi, con un aumento del 5% sul contratto e un incremento del 50% della parte variabile per specializzazioni meno richieste come Medicina d'urgenza, Radioterapia e Chirurgia generale.
Misure che i sindacati considerano insufficienti, soprattutto se confrontate con l’aumento dell’inflazione e le necessità del Sistema Sanitario Nazionale (SSN), ormai in sofferenza cronica.
Fondi per la Sanità: promesse non mantenute
Il fabbisogno sanitario crescerà nei prossimi anni, passando da 1,3 miliardi di euro nel 2025 a 8,9 miliardi nel 2029. Tuttavia, come sottolineato dai sindacati, la mancanza di fondi per le assunzioni rende la situazione critica. Il tanto atteso piano di assunzioni triennale di 30.000 nuovi medici e infermieri è stato cancellato (o meglio, vi è una promessa che possa essere attivato nei prossimi anni), lasciando ospedali e strutture sanitarie, già sovraccariche, in difficoltà.
Inoltre, la manovra prevede finanziamenti per la Sanità privata, con un aumento del tetto di spesa per le prestazioni acquistate dalle strutture accreditate. Questo ha ulteriormente irritato il personale sanitario, che vede crescere i finanziamenti per il settore privato mentre il pubblico continua a soffrire.
La protesta del personale sanitario
I sindacati, delusi dal testo della manovra, hanno dichiarato che gli aumenti salariali sono ridicoli e offensivi: per i medici si parla di 17 euro netti nel 2025 e 115 euro nel 2026; per i dirigenti sanitari, di 14 euro nel 2025 e nessun aumento nel 2026; per gli infermieri, 7 euro nel 2025 e 80 euro nel 2026. Queste cifre, secondo i sindacati, non rispondono alle esigenze di una categoria che lavora in condizioni estenuanti e sottopagata rispetto ai colleghi europei.
Le organizzazioni sindacali hanno duramente criticato il Ministero dell’Economia, accusato di vanificare gli sforzi del Ministero della Salute e di contribuire al progressivo smantellamento del Servizio Sanitario Nazionale. Secondo loro, la manovra non offre soluzioni concrete alle emergenze attuali, come la carenza di personale, le lunghe liste d'attesa e il deterioramento delle condizioni di lavoro negli ospedali pubblici.
Riflessioni conclusive
La manovra di bilancio per il 2025 ha sollevato una profonda insoddisfazione nel settore sanitario, portando a una mobilitazione che culminerà con lo sciopero del 20 novembre. Il personale sanitario chiede maggiore attenzione e investimenti concreti per il Sistema Sanitario Nazionale, che, senza interventi adeguati, rischia di essere progressivamente depotenziato. La battaglia è appena iniziata e l’esito della protesta potrebbe influenzare ulteriori modifiche alla manovra.