Neanche il tampone è del tutto affidabile
sabato 23 maggio 2020 ore 10:45
Ad oggi è sicuramente il test più affidabile, ma anche il tampone nasofaringeo presenta delle criticità. A sottolinearlo è il prof. Massimo Galli (responsabile del dipartimento malattie infettive dell'ospedale Sacco di Milano): “A oggi il test con il tampone ha una percentuale di riuscita del 70%”.
I fattori di errore che possono portare a un falso negativo sono molteplici:
- l’uso superficiale del tampone;
- errori di laboratorio;
- metodologia sbagliata.
Inoltre, risulta decisivo il momento in cui si effettua il tampone durante la fase di infezione. Infatti, se effettuato in un arco temporale in cui la carica virale è minima, può sfuggire al test e dare, quindi, un falso negativo nonostante l’infezione sia in atto.
A rendere complicato l’individuazione del momento ideale per effettuare il tampone è il fatto che ancora non si conosce con precisione né il tempo di incubazione del virus, né il periodo entro il quale un soggetto è contagioso. Ci sono dei pazienti che sono rimasti positivi anche 40-60 giorni dopo la scomparsa dei sintomi dell’infezione.
In uno studio pubblicato sul Jama (Journal of American Medical Association) viene riportato che a seguito di uno screening eseguito su 205 pazienti affetti da coronavirus, la positività al test nasofaringeo è risultata del 63%. Molto più alto, perciò più certo, è il test eseguito su campioni di “lavaggio broncolaveolare” (93%). Ciò conferma la tesi del prof. Galli.
La speranza è che le ricerche in corso possano dare le risposte fin qui cercate sul covid-19 al fine di ideare un test più preciso e facile da eseguire.