16 Settembre 2024
Bambino stilizzato che regge, davanti al viso, un cuore fatto con 4 tasselli di un puzzle di colori diversi: rosso, blu, verde e giallo

Nuovo metodo di diagnosi precoce dell’autismo grazie all’IA

mercoledì 04 settembre 2024 ore 08:55

L’autismo, una condizione complessa e sfaccettata che colpisce milioni di persone in tutto il mondo, potrebbe presto essere diagnosticato in modo più rapido e preciso grazie a un nuovo metodo basato sull’intelligenza artificiale. Questo approccio innovativo, recentemente descritto in uno studio pubblicato su Science Advances, ha dimostrato un'accuratezza diagnostica che può raggiungere il 95%. Un risultato che apre nuove possibilità per la diagnosi precoce dell’autismo, riducendo i tempi di attesa e permettendo interventi terapeutici più tempestivi e mirati.

Perché la diagnosi precoce dell’autismo è così importante?

L’autismo è un disturbo del neurosviluppo caratterizzato da difficoltà nell'interazione sociale, nella comunicazione e dalla presenza di comportamenti ripetitivi. Queste caratteristiche variano notevolmente da persona a persona, rendendo la diagnosi precoce una sfida. Attualmente, la diagnosi dell'autismo si basa principalmente sull'osservazione del comportamento, che richiede tempo e può ritardare l'inizio di trattamenti cruciali. Qui entra in gioco la nuova tecnologia.

Come funziona questo nuovo metodo?

Il nuovo approccio sfrutta l’intelligenza artificiale per analizzare le immagini del cervello ottenute tramite risonanza magnetica (MRI), focalizzandosi su una particolare regione genetica, nota come 16p11.2, che ha un legame stretto con l’autismo. Questa regione genetica è soggetta a variazioni nel numero di copie (CNV), che sono state identificate come un fattore di rischio significativo per lo sviluppo dell'autismo. In particolare, le delezioni nella regione 16p11.2 aumentano il rischio di sviluppare autismo di quasi 39 volte, mentre le duplicazioni aumentano il rischio di oltre 20 volte.

Quello che rende questo metodo davvero innovativo è l'uso di una tecnica chiamata morfometria tridimensionale basata sul trasporto (TBM). Questo sistema analizza come la massa cerebrale si distribuisce e cambia in relazione alle variazioni genetiche specifiche. In parole semplici, l’IA analizza le immagini della risonanza magnetica e identifica pattern specifici nel cervello che sono associati alle CNV legate all’autismo.

Un bambino con le mani colorate davanti agli occhiUn futuro di diagnosi più rapida e precisa

Questa nuova tecnologia potrebbe trasformare completamente il modo in cui l’autismo viene diagnosticato. Mentre i metodi attuali si concentrano su valutazioni comportamentali, spesso soggettive e complesse, l'uso dell'intelligenza artificiale permette di avere un approccio più oggettivo e veloce. Questo è particolarmente importante perché una diagnosi precoce e accurata può fare una grande differenza negli interventi terapeutici, migliorando significativamente gli esiti a lungo termine per i bambini e le loro famiglie.

Inoltre, questo metodo potrebbe non solo diagnosticare l’autismo, ma anche aiutare a comprendere meglio i vari sottotipi di autismo e le loro cause genetiche. Ad esempio, il modello di intelligenza artificiale potrebbe essere utilizzato per identificare specifici endofenotipi, ovvero caratteristiche cerebrali che si trovano in individui con certe variazioni genetiche, permettendo una medicina di precisione ancora più avanzata.

Verso una medicina di precisione genetica

L’introduzione di questo metodo rappresenta un passo avanti significativo nella medicina di precisione genetica. L'autismo, essendo una condizione fortemente legata a fattori genetici, potrebbe essere meglio compreso e trattato grazie a questo approccio che combina genetica e imaging cerebrale. Non solo si potrebbe diagnosticare con maggiore certezza, ma si potrebbe anche personalizzare il trattamento per adattarlo meglio alle esigenze individuali dei pazienti, migliorando così la qualità della vita delle persone affette da autismo.

Un impatto che va oltre l’autismo

Anche se questo metodo è stato sviluppato con l’obiettivo di migliorare la diagnosi dell’autismo, i ricercatori ritengono che potrebbe avere applicazioni ben più ampie. Potrebbe infatti essere utilizzato per studiare e diagnosticare altre condizioni neurologiche che, come l’autismo, presentano una forte componente genetica. Questo potrebbe aprire la strada a nuove terapie e interventi mirati, rivoluzionando il trattamento di numerose malattie neurologiche.

Riflessioni conclusive

In un mondo in cui la diagnosi precoce può fare la differenza, questo nuovo metodo basato sull'intelligenza artificiale rappresenta una svolta nel campo dell'autismo. Non solo promette di rendere la diagnosi più precisa e tempestiva, ma offre anche nuove speranze per comprendere e trattare meglio questa condizione complessa. Con l'ulteriore sviluppo e perfezionamento di questa tecnologia, il futuro della diagnosi dell'autismo e di altre condizioni neurologiche potrebbe essere davvero promettente.

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