18 Ottobre 2024
tre medici con le braccia conserte

Medici di famiglia: rischio sciopero senza risposte concrete

domenica 13 ottobre 2024 ore 10:35

I medici di medicina generale della Fimmg (Federazione Italiana Medici di Medicina Generale) hanno ufficialmente dichiarato lo stato di agitazione durante il loro 82° Congresso Nazionale, tenutosi a Villasimius. La decisione arriva in risposta al ritardo nella definizione dell'atto di indirizzo, necessario per avviare le trattative per il rinnovo dell'Accordo Collettivo Nazionale (ACN) 2022-2024, e alla mancanza di risorse per rafforzare l’assistenza territoriale. Se non ci saranno risposte concrete da parte del governo, i medici minacciano di passare a uno sciopero generale, mettendo a rischio la continuità del Servizio Sanitario Nazionale (SSN).

Un sistema sanitario in sofferenza

La medicina di famiglia, considerata da sempre un pilastro fondamentale del SSN, è in una situazione critica. I medici di famiglia si trovano a operare in condizioni economiche e professionali difficili, non adeguatamente riconosciute dalle istituzioni. Il segretario generale della Fimmg, Silvestro Scotti, ha sottolineato come il mancato aggiornamento dell'ACN stia mettendo a dura prova i medici di base, che devono far fronte all’inflazione e al crescente costo della vita, con stipendi fermi ai livelli del 2021.

La Fimmg, inoltre, denuncia una grave carenza di risorse che impedisce di affrontare le moderne sfide sanitarie, come l’integrazione della telemedicina e la digitalizzazione dei servizi. La pandemia ha già mostrato quanto sia essenziale una medicina territoriale efficiente e ben equipaggiata, ma le risorse finora stanziate non sono sufficienti per modernizzare il sistema.

Le richieste della Fimmg

La Fimmg ha avanzato diverse richieste, tra cui:

  • rinnovo del contratto collettivo nazionale (ACN). I medici di famiglia chiedono l’adeguamento dei loro stipendi e tutele lavorative, dato che il mancato rinnovo dell'ACN sta causando incertezze professionali ed economiche;
  • potenziare la medicina territoriale. È necessaria una modernizzazione del sistema, con l’integrazione della telemedicina e una migliore organizzazione del lavoro, che includa gruppi di assistenza con personale specializzato e strumenti diagnostici avanzati;
  • investimenti per la medicina di prossimità. La Fimmg denuncia la mancanza di fondi per migliorare l’assistenza territoriale e chiede un piano strutturato che guardi oltre il 2026, considerando le sfide a lungo termine della sanità pubblica.

La risposta delle istituzioni

Il Ministro della Salute, Orazio Schillaci, ha risposto alle preoccupazioni della Fimmg, dichiarandosi disponibile a incontrare i medici di famiglia per discutere delle loro richieste. Schillaci ha riconosciuto l’importanza della medicina territoriale, ma ha sottolineato la necessità di una riorganizzazione del sistema, affermando che il modello tradizionale del medico di famiglia che opera da solo non è più sostenibile. Il ministro ha anche annunciato un piano triennale di assunzioni per medici e infermieri, volto a ridurre il carico di lavoro e migliorare l'efficienza del SSN.

Tuttavia, la Fimmg rimane scettica, evidenziando che, nonostante le promesse, mancano ancora azioni concrete e tavoli tecnici per avviare un vero processo di riforma. La categoria si sente ignorata dalle istituzioni e accusa il governo di non aver risposto adeguatamente alle loro richieste.

Il rischio di uno sciopero generale

Senza risposte concrete da parte del Ministero dell’Economia e delle Finanze e della Conferenza delle Regioni, la Fimmg si dice pronta a intensificare le proteste. Lo stato di agitazione potrebbe presto trasformarsi in uno sciopero generale, con gravi ripercussioni sulla continuità dell’assistenza sanitaria per milioni di cittadini.

Il segretario generale della Fimmg Silvestro Scotti ha chiarito che lo sciopero è una misura estrema, ma inevitabile se non si troverà una soluzione rapida. I medici di famiglia, stanchi di essere ignorati, non sono disposti a sacrificare ulteriormente la loro dignità professionale e chiedono riforme immediate per poter continuare a garantire un’assistenza di qualità ai pazienti.

Conclusioni

Il futuro della medicina generale in Italia è appeso a un filo. Da una parte, c'è l’urgenza di modernizzare e potenziare l’assistenza sanitaria territoriale; dall’altra, la possibilità di uno sciopero imminente che potrebbe aggravare ulteriormente la situazione del SSN. Le istituzioni sono chiamate a intervenire tempestivamente per evitare che il sistema collassi e per garantire ai cittadini l’assistenza che meritano.

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